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Avete mai notato che “rifiutare” è la chiave giusta per far innamorare una persona? Lo so, può sembrare la scoperta dell’acqua calda, la cosa più facile da fare, non è sempre così.

“In amore vince chi fugge”, questo è assodato. Provateci con una persona che vi interessa davvero. Vi sfido.

Sono pienamente convinta che, quando ci piace qualcuno, questo\a lo avverta nell’aria. Tipo l’allergia.

Possiamo fingere quanto ci pare, non saremo mai credibili nel ruolo dei “distaccati”.

Le tattiche aiutano, generano interesse nell’altra persona. Fanno in modo da non farci apparire troppo accondiscendenti. Prima o poi, però, le maschere cadono. La vera natura delle persone si palesa.

In questo periodo difficile, è ancora più faticoso costruire un rapporto con le persone. Siamo in quarantena, non possiamo viverci al 100 % , questo non aiuta.

Abbiamo bisogno di persone sincere, trasparenti, che non ricorrano a mezzi del genere.

La componente caratteriale è fondamentale. C’è chi è predisposto ad un atteggiamento più “freddo” e di conseguenza risulta misterioso e accattivante. Contrariamente, vi sono vicina. Mi ritengo un disastro in questo campo.

La cosa che dovrebbe confortarci è che se fuggi continuamente, l’altro\a finisce per stancarsi di te. Quindi, affettuosi di tutto il mondo, non temete.

Come al solito, esiste un equilibrio in tutte le cose. Bisognerebbe trovare un punto di incontro. Saper smettere al momento giusto, per non esagerare, è una dote poco comune. Il segreto è comportarsi come ci si sente, essere se stessi, nulla di più. “L’altra metà della mela” esiste. Ci sarà qualcuno disposto ad accettarci così come siamo, nel bene e nel male. Il partner lo trovano tutti, con più o meno difficoltà.

Fatemi sapere se siete d’accordo con me sull’argomento e come vi comportate in situazioni di “rifiuto”.

Ci sentiamo presto besitossssss

 

“The day after tomorrow”, “Apcalipse now”, sembrerebbero non essere  più dei semplici film. E’ arrivato in Italia il Covid-19, meglio noto come “coronavirus”.

Si tratta di un virus che si pensava potesse coinvolgere solo la Cina, ma del resto come puoi bloccare un’epidemia? E’ impossibile.

Sappiamo tutti che l’Italia sta vivendo un momento difficilissimo. Forse il peggior dal dopoguerra.

Per evitare la trasmissione di questo virus contagiosissimo, ci è stato imposto di stare a casa ed eliminare, per il momento, i contatti sociali. Surreale vero?

Non avevo mai vissuto una cosa del genere. Per di più, essendo una persona molto affettuosa, non evito i rapporti con le persone facilmente. Mi pesa tanto.

Purtroppo solo in questo modo la diffusione si riduce e potremo tornare presto alla normalità. Il concetto non è stato per tutti facile da metabolizzare, anche perché bisogna cambiare le abitudini di tutta la popolazione. Mancano amici e parenti, certo, ma immaginate se tutto questo fosse successo quando non c’erano i social.

Come avremmo fatto?

Per quanto sia una fautrice degli incontri “faccia a faccia”, devo ammettere che ci stanno aiutando davvero tanto. I social non sono fatti per sostituire i rapporti, questo è certo, ma accorciano le distanze.

Immagino il non potersi realmente vedere cosa avrebbe comportato. Avremmo trovato una soluzione, sicuramente, ma oggi siamo connessi in qualsiasi momento.

Vedersi, anche per cinque minuti, ci trasmette sicurezza e questo non va sottovalutato. La solitudine, per alcuni, comporta depressione, una “malattia” con la quale non si scherza! Non è facile restare lontani da amici, affetti e abitudini consolidate, ma nonostante tutto, grazie ai social network, mi sento fortunata.

Voi come state passando la quarantena? Avete delle paure sul ritorno alla “normalità”? Fatemi sapere così ci scambiamo idee.

Besitosssss

 

Hai presente quando in quelle notti non riesci a prendere sonno? Ti perdi tra le lenzuola cercando un po di aria fresca o la posizione giusta per dormire? Tutti i tentativi ti sembrano inutili, il letto è più scomodo del solito. Il cuscino diventa una piastrella. Ecco, mi è accaduto l'altra notte

Mentre mi agitavo, vedo un uomo seduto su una sedia accanto  al mio letto. Ben vestito, con un bel sorriso e con l'aria soddisfatta. Era il DIAVOLO!

Mi guarda e dice: "Ciao! Ora vieni con me all'inferno". Ero abbastanza sorpreso. Perché quell'uomo era Tom Ellis (Lucifer, serie TV Netflix). Fa un battito di meni e mi ritrovo in un corridoio lungo e bianco. C'era una sola porta ed era in fondo al corridoio. Mi sento dire di avere dei gusti orribili e, improvvisamente mi trovo un vestito di Gucci e un Rolex argentato sul polso. "ANDIAMO!".

Entriamo all'inferno ed era una mega discoteca a forma di spirale. Mi dice che prima di fare il tour dobbiamo bere. Andiamo al bar, e in ogni angolo c'è gente che fa sesso e origie e c'è chi balla e beve. Arrivati al bar, prendiamo 2 whisky e s'inizia.

Iniziamo a scendere i piani, lui mi spiega che da questo posto ne posso passati tanti. Incontro Spartacus, Giulio Cesare, Ivar senz'ossa, Attila, Hitler, Mussolini. E tanti altri.

Apriamo una porta e mi dice, sempre con quel sorrisone: "Guarda cosa ho rubato da mio padre?" Era un gruppo di ragazze con capelli biondi, quasi dorati, con occhi chiari ed erano in topless e avevano le ali. M'invitano ad entrare e ma lui promette che abbiamo tempo per giocarci insieme. 

Apre un altra porta e ci troviamo a bordo campo per la finale di Champions League. "Rendiamolo più diverte". L'arbitro della partita inizia ad espellere giocatori a caso danzando come se fosse una ballerina di classico. Ridiamo e altro battito di mani e ci troviamo tra i migliori posti del Wrestelmania. Lui stesso inizia ad incitare il pubblico: "Chi vuole un po' di sangue?" "BLOOD BLOOD BLOOD BLOOD..." caccia da chissà dove una sedia ed un martello grande e li lancia sul ring. Immaginate cosa succede...

Altro battito di mani e ritorniamo all'Inferno. Continuiamo a scendere e le temperature sono incerte, prima caldo, poi freddo, poi di nuovo un caldo bollente e poi ancora freddo. Gli chiedo in bicchiere d'acqua e lui mi versa un altro whisky. Lo bevo. M'inizia a girar la testa, vedo a stento. Capisco che c'è qualcosa che non va. Mi si avvicina un tizio in giacca e cravatta ma non lo riconosco. Si presenta dandomi la mano. "Piacere, Covid-19!" "Cosa CAZZO dici?" . Inizio a barcollare, mi sdraio a terra, fatico a respirare. Mi sento chiamare. "Dario, Dario, Dario". Apro gli occhi e mi trovo nel mio letto tutto sudato. Con un affanno enorme. 

Morale della favola, ho la febbre alta e tutti i sintomi del Covid-19. Inizia la mia battaglia!

 

“Amore non è come sembra”, “Credimi, non accadrà mai più!”, e dulcis in fundo “Sei la cosa più importante, scusa se sono stato scontroso”. Quante volte ci siamo sentiti dire una frase del genere? E come se non bastasse la reazione delle amiche o amici è sempre la stessa : “Ma come fai a credere ancora a quello che ti dice?”

Facile giudicare dall’esterno.

Siamo dei bravissimi oratori quando si tratta di dare consigli agli altri. Nella maggior parte dei casi, però, quando ci troviamo nella stessa situazione in cui si è trovata la persona a cui abbiamo dato consigli, facciamo esattamente l’opposto.

Anche l’empatia a volte è relativa. Possiamo immedesimarci in una situazione a tal punto da condividere allo stesso modo gioia e dolori. Poi qualcosa di simile capita a noi e reagiamo in modo del tutto inaspettato. In quel momento non esiste morale, le circostanze ci indirizzeranno al meglio. Questo è uno dei motivi per cui anche chi non ti aspetti perdona un tradimento. Sia chiaro non sempre, che non sia un alibi. Se vi dovessero tradire fategli/le pentire di essere nato/a, con amore.

L’essere umano sbaglia, fa errori che servono a crescere e questo non è sempre un male. La cattiveria subentra quando persevera nell’errore. A quel punto è come se lo facesse con piacere, senza pensare alla persona che ha di fronte. Sapete come si dice no?! “Errare è umano ma perseverare è diabolico”. Mi trovo nella stessa condizione di chi crede a tutto e si fida a prescinder delle persone, soprattutto quando c’è un sentimento. Parto dal presupposto che il mondo è popolato da gente dall’animo buono, che non farebbe del male a nessuno. Ed è questo il problema, ovviamente non è così.

Le basi di un rapporto devono essere solide dall’inizio, mettendo in chiaro ciò che ci sta bene e ciò che non ci sta bene. Tra il dire e il fare ce ne passa, ecco perché chiedo a voi un consiglio. Come fare ad essere più incisivi in un rapporto? Come farsi rispettare anche quando la persona che abbiamo di fronte sa come “inteneririci”?

Fatemi sapere, aspetto  vostri commenti.

Besitossssss.

.... Ciao,

Sto iniziando a scrivere questo blog alle 10:05 ma sono sveglio da circa 3 ore. Ho fatto un sogno strano! Ovviamente legato alla mia situazione mentale totalmente instabile. Parte ufficialmente il conto alla rovescia verso quello che si vuole e, se si vuole si può, forse... Ma ogni tanto cerchiamo di raggiungere lo scopo che ci aggrada o che ci farebbe comunque piacere.

Quanto amo sognare!
Anche i brutti sogni aiutano. Se poi diventano costruttivi. Sono qui a scrivervi dopo aver sognato di cadere ancora. Ma invece cercherò di risalire.

Oggi forse è un giorno importante!

Da un po' sto pensando di cambiare atteggiamento verso il prossimo e, anche in presenza del Coronavirus, devo avvicinarmi di più all'essere vivente (NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!).
Non serve a nulla esser troppo sregolati. 
La molteplicità delle persone che vedo sono VERDI, e lo riconfermo anche dopo parecchio tempo: VERDI!

Comunque, togliendo la mia asocialità che è sempre nel mio Corazon (su questa tastiera non c'è la o aperta, arrangiatevi),  oggi si scrive tanto, si produce e si fa in modo di portare a se quel sogno.
In realtà dovrei avvicinarmici io, dovrei scalare la vetta da solo. Il problema della parola Dovere è il Doverlo fare, molto improbabile ma comunque non impossibile.

Avete mai fatto un brutto sogno che vi logori in modo da poter smuovere la vostra coscienza e far sì che qualcosa dentro di voi vi prenda per la "Scuzzetta" oppure per il collo e vi dica: "E' arrivato il momento di muoverti Strunz'!"?
A me forse è arrivato e sono più determinato che mai a fare il minimo indispensabile per poter fare il massimo irraggiungibile... Poiché è quello che voglio: Fare poco e Avere tutto... Se fosse possibile lo amerei tutto questo... Ma sappiamo che non è così.

Comunque è bello scrivere qualsiasi tipo di pensiero senza che nessuno ti dica se è sbagliato o meno. Così ho iniziato a capire cosa sia l'essere: Quando hai voglia di fare una cosa la fai senza nulla da obbligarti. Inutile dire che forse è sbagliata la concezione del volere e del desiderare. Chi desidera vuole a tutti i costi quello che ha sempre sognato. Ma se hai sognato una cosa brutta mica la vuoi? E' falsissima la canzone "I SOGNI SON DESIDERIIIIIIIIIII"? Quanto cazzo ha mentito quella sognatrice da strapazzo bionda di Cenerentola? Quanto è improbabile che la scarpetta fosse calzata SOLAMENTE da lei in tutto il regno pieno di belle gnocche? E' tutto un vuoto a perdere. Com'è andata a finire poi? Hanno divorziato? Il principe alla fine è andato a meretrici? Non lo sapremo mai...

I sogni ci aiutano a vivere o la vita è tutta un sogno? Lasciamo stare Gigi, che sta sicuramente dormendo ora.

Ad ogni modo ritorno nelle mie dolci poesie interne e a raccapezzarmi verso il mio ignoto destino pieno di tante difficoltà che riuscirò sempre a sventare con la mia spada magica in Ghiaccio Nero... Per chi non gioca a Conan Exilas su PS4 non potrà mai capire... A proposito: Se ce l'avete aggiungetemi a PSN: SalvoSpeaker5. Perché un buon speaker non perde tempo a perdere tempo... Quando può... Oppure sogna... Quando dovrebbe fare... Forse è arrivato il momento di Agire... Agilmente...

Ho finito questo post alle 10:36 con sottofondo Around The World dei Daft Punk... Figo no?!?!?!?!

Come nei panni di un piccolo alchimista, mi sono cimentato in un’avventura particolare. Ho deciso di esplorare il mondo vegetariano e vegano. Ma non con cose semplici come gli spinaci bolliti, o il cavolfiore all’insalata.

Un’impresa degna di nota come può essere tale se non iniziando con un dolce. Il tutto accompagnato dallo sguardo di disapprovazione di mio padre (fa il pasticcere). Quindi ho scelto di fare una torta di mele e noci, ma con farina di lenticchie e latte d’avena per renderla adatta non solo a tutti i vegetariani, ma anche ai celiaci e ai cultori del fitness poiché a basso contenuti di carboidrati e grassi.

 

INGREDIENTI

-300g di farina di lenticchie;

-250g di latte d’avena;

-70g zucchero di canna;

-50g di margarina vegetale;

-1 uovo;

-100g di albume;

-1 bustina di lievito per dolci (senza glutine);

-1 mela verde;

-2 mele annurca;

-Cannella;

-Succo di limone.

 

PREPARAZIONI

Confettura di mele annurche:

Riempire d’acqua metà pentolino basso e largo. Mentre si riscalda, versare 30g di zucchero di canna. Fare una brunoise (tagliare a dadini) con le 2 mele annurche e metterle nel pentolino. Lasciare che il tutto cuocia, controllando che non si asciughi troppo (in caso versare dell’acqua) se la consistenza non è quella desiderata della confettura.

Base torta:

In una boule molto grande mescolare l’uovo con 30g di zucchero di canna. Montare i 100g di albume, lasciandolo abbastanza liquido e unirlo alla boule. Infine versarci i 50 grammi di margarina sciolta in una padella. Aggiungere lentamente la farina di lenticchie e lavorare tutto finché non si ha un panetto. A questo punto versare tutto il latte d’avena smontando il panetto. Tritare le noci e mischiarle nell’impasto insieme al lievito per dolci. Con la margarina imburrare la tortiera e versarci l’impasto.

 

Decorazione:

Tagliare la mela a fette spesse 2 millimetri e condirla con succo di limone, cannella e 10g di zucchero. Disporle sulla torta come più si gradisce insieme a qualche noce tritata.

 

CONCLUSIONI

Infornare a 180° per 25 minuti. Servite vicino ad ogni fetta di torta la confettura di mele.

Sicuramente non è paragonabile ad un dolce classico, ma il sapore potrà sorprendervi e rallegrare le vostre colazioni o merende, qualora sottostate a diete o regimi alimentari particolari.

Bisogna sempre sperimentare e conoscere nuovi sapori, così che la vita possa avere un gusto diverso, ricco di sorprese e emozioni.

 

 

 

 

Non si fa che parlare di questo, non si fa che scrivere di questo, non ci si preoccupa che di questo. Testate giornalistiche, tv nazionali e locali, radio e profili privati, il coronavirus è il protagonista indiscusso delle nostre vite, anche trasversalmente ..

 

Non voglio sembrare aggressiva, non vorrei pontificare la mia versione dei fatti, ma non vi sembra di esagerare ?

 

Senz’altro i video che girano nel web della situazione in Cina, dove in alcune città, ormai deserte, le persone si abbattono a terra e vengono portate via come rifiuti da altre persone vestite come astronauti, fanno pensare alle scene della peste bubbonica descritte da Manzoni nei promessi sposi.

 

Senz’altro  nel 2020 morire per un virus che si trasmette così facilmente è preoccupante, ma siamo davvero informati di come si trasmetta? di chi ne resta vittima? di quale sia l’effettivo tasso di mortalità del virus?

 

Lo sappiamo che la diffusione e la mortalità del virus dipende anche dalla velocità e intensità dell’intervento su di esso?

 

Pare, che dai principali mezzi di informazione e comunicazione non provenga altro che allarmismo! Salvo chiaramente la pace di chi fa “sana “ informazione . Probabilmente siamo noi ad interpretarli male..

 

Ordinanze restrittive, scuole chiuse, eventi annullati per prevenzione.

 

Quindi dal prossimo inverno chiuderemo tutto anche per i cicli di influenze varie?

 

Perché lo sappiamo vero che secondo i dati istat la principale causa di morte dopo le cardiopatie e le malattie polmonari croniche, è la banalissima influenza ?! Lo sappiamo che la proporzione delle guarigioni da coronavirus è costantemente in crescita? Che secondo le stime dell’OMS l’80% dei contagiati guarisce in due giorni? Lo sappiamo che in Italia le vittime ad oggi sono persone anziane già affette da patologie respiratorie gravi? Abbiamo letto anche le dichiarazioni di studiosi e medici specializzati che ci informano sulla banalità di questo virus? Pare di no da quello che leggo.

 

Abbiamo il brutto vizio di leggere solo il titolo degli articoli di giornale ( fatti apposta per attirare attenzione del lettore per chi non lo sapesse ) e siamo attirati dall “horror e voluptas” come decantava Lucrezio, il “piacere” nel sapere di tragedie ..è un lato oscuro e inconscio dell’essere umano .

 

Stamattina mi è capitato di leggere un agguerritissimo commento di una ragazza relativo alla maratona tenutasi a Napoli che ha coinvolto tante persone, giudizio categorico di disapprovazione nei confronti del sindaco che non ha bloccato il tutto per “prevenire” il contagio ..

 

stiamo raggiungendo l’assurdo abbiamo sicuramente superato il ridicolo tutto frutto di un informazione parziale e influenzata da chi vuole creare terrore nelle masse .

 

In giro si vede gente che guarda con sospetto chiunque abbia gli occhi a mandorla, chi si preoccupa se ti sentono fare un colpo di tosse in più, gente che va in giro con la mascherina, che ormai fa tanto moda, ma poi la sposta per farsi il selfie... chi invoca l’isolamento, la cacciata dello straniero, l’isolamento!

 

Insomma, quando sarà finito l’inverno e il caldo debellerà tutta questa storia, un po’ ci vergogneremo ?!

 

Il week end appena trascorso, ho preso parte ad un corso di formazione marketing organizzato e tenuto, in buona parte, da un esperto del settore, Frank Merenda. Un evento curato nel dettaglio, con ospiti del calibro di Jay Abraham e  Bruce Dickinson, si lui, il cantante  degli Iron Maiden. Tutto accompagnato e spinto dal ritmo della musica rock che non fa solo da sottofondo ma la fa da padrona, trasmettendo a questo ambiente una carica inspiegabile come solo la musica può. Grandi esponenti del marketing del self-mading, qui, a formare e raccontare le proprie esperienze in tema di imprenditoria e crescita.

 Mi si è aperto un mondo ed in maniera esponenziale anche la mente. Un palazzetto riempito da 5000 persone, tra grandi, piccoli e medi imprenditori, tra appassionati del settore e chi un giorno sì e svegliato dalla bambagia della sua comfort zone e ha capito che si può fare sempre qualcosa per migliorare.

Ciò che più mi ha colpita è la fame di imparare, di accrescersi, di applicare .. emettono luce tutte queste teste pensanti, hanno occhi che emanano ambizione e banconote !

Sono usciti dalle proprie realtà, in molti casi già comode  e mediamente soddisfacenti, per capire come fare di più, come assumersi il rischio di scalare la montagna. Altri invece si sono resi conto di essere semplicemente nella merda fino al collo, che è già una consapevolezza importante,  e non hanno accettato di sprofondare ancora, cercano una soluzione, vogliono la chiave di svolta e la trovano nella formazione.

Amo questo modalità di pensiero e azione, la più alta forma di stima la riverso in chi non si arrende al “non posso fare di più” e in chi non si gongola nei propri successi, ma crede al “non è mai troppo”.

La cosa più illuminante di tutto ciò è vedere, qui, tanti altri miei coetanei, in barba a chi parla di bamboccioni .. e Al diavolo a quelli che prendono il proprio potenziale e lo disintegrano come io faccio con le cannucce dei drink, per poi lamentarsi di non vedere spiragli ...

La verità secondo me  è che “lo spiraglio” lo si deve  cercare, volere e spesso quando lo si trova  è talmente piccolo che rinunciare sembra la cosa più ovvia da fare... e invece no rinunciare non è tra le possibilità, le difficoltà dopotutto restano solo un alibi . 

Ci corteggia sempre chi non ci piace? Ci avete fatto caso?

Sarà il destino, saranno le circostanze, il momento sbagliato. Sta di fatto che è molto difficile trovare l’amore corrisposto. Il corteggiamento è la parte migliore e più gratificante, se fatto dalla persona giusta. Al contrario può diventare un vero e proprio incubo. Tutte quelle attenzioni che ameremmo, se le ricevessimo da qualcuno a cui teniamo, diventano fastidiosissime. Tutto ciò perché chi ci dimostra interesse non ci piace minimamente. In alcuni casi ci irrita, lo troviamo inopportuno/a e non sappiamo cosa fare. L’istinto sarebbe quello di mandare questa persona “ a quel paese” ma il rischio di ferirla è inevitabile. Se siete persone con pochi scrupoli e poca morale, accomodatevi. Non avrete molti problemi a dire ciò che pensate, nello stesso modo in cui lo pensate. La maggior parte delle persone, però, non ama sentirsi dire la verità “nuda e cruda”. Sia chiaro, non sto incitando l’uso delle bugie, per carità! Semplicemente promuovo la verità detta nel modo giusto. La cosa fondamentale è capire chi abbiamo di fronte. E’ importante immedesimarci nella situazione vista dalla prospettiva dell’altra persona e cercare di non ferire i suoi sentimenti. Non è facile, me ne rendo conto. Per non parlare del fatto che l’empatia è una dote che non tutti hanno. Quella non la si acquisisce, o c’è o non c’è. Ci si può, però, ridimensionare. Le persone non cambiano, subentrano i compromessi. Con i modi giusti si può dire qualunque cosa, non è necessario mentire. Questa è una frase che ci viene detta fin da piccoli, non dovremmo mai dimenticarla. Sicuramente per amore non è mai morto nessuno ma le parole possono davvero ferire. Gentilezza e chiarezza. Queste sono le parole chiave su cui mi soffermerei se mi trovassi in una situazione di interesse non ricambiato. Fatemi sapere cosa ne pensate. Ci sentiamo prestissimo. Besitosssssss.

Cosa indosso?

By Febbraio 14, 2020

Ciaooo Amici! 

Ogni venerdì qui sul canale di radio camp academy scriverò dei consigli su arte, moda, cultura e tante altre cose grazie alla mia rubrica "L'esperta di tendenze" 

Una domanda che spesso noi donne ci chiediamo è: Cosa indosso oggi? ma l'ansia sale ancor di più quando di mezzo si presenta un colloquio di lavoro..DRAMMA!

Sì sa che la prima impressione è fondamentale perchè come diceva Oscar Wilde " non si ha una seconda possibilità per fare una prima impressione" anche perchè i primi secondi sono decisivi, sono i secondi in cui il selezionatore o colui con cui andremo a fare il colloquio ci osserverà effettuando già una scelta, istintiva. 

L'attenzione deve essere importante, non bisogna mai dimenticarsi due punti focali: Ordine e accuratezza, perchè qualunque cosa si scelga di indossare deve essere pulita, ordinata stirata e priva di difetti, non deve esserci assolutamente una macchia, un bottone fuori posto o addirittura qualcosa di rotto, perchè tutto verrà alla luce.

Bisogna sapere che tutte le aziende hanno un prototipo di abbigliamento, ovviamente se decidiamo di andare a fare un colloquio in un'azienda dove tutti sono in pantaloncini e maglietta, non ci presenteremo con il completo appena stirato dalla mamma no? 

Ciò che è importante e che viene subito notato è la scelta del colore, annullate l'idea di colori neutri o scuri, va di moda il pastello. 

Una volta scelto l'outfit, bisogna seguire però delle linee guida, fondamentali sia per gli uomini che per le donne, qualcosa con cui siamo a nostro agio e che ci valorizzi anche, di seguito verranno dei punti chiave che aiuteranno tutti noi ad essere perfetti durante un colloquio di lavoro. 

  • Assicurarsi che l'abbigliamento si adatti alla propria persona e che non sia troppo stretto o troppo largo
  • Assicurarsi della pulizia degli abiti
  • L'abito deve essere in linea con la stagione
  • Evitare gioielli vistosi, forti profumi e dopobarba
  • Per le donne, evitare di scoprire il cosidetto decoltè, sarete considerate come facili e poco di buono
  • Per gli uomini, avere cura di barba/baffi/capelli, così in questo elenco
  • Evitare un trucco troppo pesante 
  • Indossare scarpe adatte, di stile ma comode
  • Controllare che le mani siano curate, sarà il vostro biglietto da visita perchè è la parte più esposta di voi. 

Quindi ragazzi, ragazze attenti a come vi vestite ad un colloquio perchè l'abito giusto può fare la differenza! 

 

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