In un cinema piccolo, che ambiva a divenire un'importante multisala, nove anni fa, un quasi sedicenne, con i compagni di liceo, si sedeva sulle rosse e scomode poltrone per vedere un semplice film d'animazione. Il titolo era "Dragon Trainer", finalmente quel ragazzo si sarebbe goduto un gran bel film con protagonisti le mitologiche creature alate, squamate e dal perenne bruciore di stomaco.Un lungometraggio con animazioni incredibili che tra colori sgargianti, personaggi comici e situazioni inverosimili, insegnava a superare ogni difficoltà, tra cui i limiti mentali scaturiti da una disabilità, mettendo da parte ogni pregiudizio al fine di fare gioco di squadra.
Quattro anni dopo quel ragazzo, seduto sempre su una poltrona rossa, un po' più comoda, dopo una giornata estenuante del primo anno universitario, tenendo per mano la dolce metà del tempo, guardava "Dragon Trainer 2". E con gli occhi lucidi e il cuore pieno d'emozione, stringeva sempre più forte la mano di quella ragazza, perché in quel film d'animazione il fulcro era l'amore e tutte le sue sfumature. Un sentimento così grande che riesce a farti perdonare chi davvero è importante per te, che possa essere un genitore, la dolce metà oppure il fedele amico, umano o drago che sia, se ha il cuore pieno di dispiacere e gli occhi pieni di verità.
Infine come tutte le cose belle, cinque anni dopo, su una comoda poltrona rossa con affianco l'amico ritrovato di mille avventure, quel ragazzo, forse un po' uomo, ma non troppo, guarda "Dragon Trainer 3". Assiste alla fine di un lungo viaggio, che ricorda l'importanza di preservare il presente per un futuro prosperoso, senza mai dimenticare il passato e le persone care, fondamenta di ciò che sarà e sarai.
Reperire questa trilogia è semplice -su piattaforme streaming, come Netflix, per i precedenti capitoli e al cinema per il film conclusivo- difficile sarà non versare una lacrima alla fine di questa entusiasmante esperienza.