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Amazon e la Legge Antitrust: Facciamoci due Domande.

By Pubblicato Marzo 13, 2019

Notizia di ieri, Amazon ha appena rimosso il divieto che aveva imposto ai venditori terzi sulla piattaforma Amazon Market Place. Di cosa sto parlando? Ebbene, per chi non lo sapesse, il Market Place di Amazon è una piattaforma creata appositamente dall'azienda per permettere a chi lo volesse di vendere i propri prodotti pur essendo un venditore esterno. Fantastico, vero? Beh, si e no dal momento che il Marketplace impediva ai terzi di poter vendere i propri prodotti, oltre che sul Market Place, anche su altri siti minori, magari anche a minor prezzo.  Questo fino alla giornata di ieri nella quale, dicevamo, il noto colosso dell'e-commerce è stato costretto a rimuovere il suddetto limite perché il contraddizione con la Legge Antitrust americana la quale, per quanto potrebbe essere sconosciuta a una buona parte degli europei, è comunque legge e, in quanto tale, ineludibile.

Ma cos'è questa Legge Antitrust? Ebbene quello conosciuto più ufficialmente come Sherman Antitrust Act (dal suo ideatore il senatore  John Sherman) non è altro che la legge made in USA più antica in materia di monopoli e cartelli ideata, appunto, per evitare che un'azienda enorme, come potrebbe essere la stessa Amazon, raggiunga il monopolio di un dato mercato, eliminando di fatto ogni sorta di concorrenza corretta. La morte del mercato libero, insomma, evitata dallo stato che fa della libertà la sua principale bandiera e ragion d'essere.

Ma a questo punto, come sempre mi capita, mi sorgono almeno un paio di domande. Tanto per fare un esempio, è davvero così? O meglio, possiamo davvero affermare che leggi come l'antitrust impediscano realmente il monopolio sui mercati? A sentire le fonti ufficiali male non di certo non fanno, e questo, anche considerando la notizia da cui siamo partiti, è assolutamente vero. Amazon non rispettava la legge antitrust ed è stata obbligata a scendere a più miti consigli. Lieto fine, giusto? Ma, come sempre, le cose sono un po' più complesse di così. Infatti per quanto l'antitrust sia una legge, e come tale vada rispettata, è anche vero che le grandi aziende continuano ad essere schiaccianti rispetto a quelle più modeste e questo, come fu nel caso di Windows nell'era pre-internet, e com'è nel caso della stessa Amazon, è un dato di fatto terribile per chiunque voglia lanciare una propria idea sul mercato. Per quanto, infatti, ora i terzi possano effettivamente decidere di vendere i loro prodotti su siti secondari, dubito che molti di questi tenteranno di utilizzare principalmente una vetrina privilegiata come quella offerta da Amazon che, quindi, non ha tutto sommato dovuto fare una gran concessione e mantiene, di fatto, un quasi monopolio sui nostri acquisti.

A questo punto potreste chiedermi: e a noi cosa importa? Beh, in realtà dipende semplicemente da quanto vogliate essere attenti ad alcuni dettagli. Come detto all'inizio, infatti, la nuova politica di Amazon permetterà ai venditori terzi di vendere i propri prodotti su siti esterni ad Amazon e, quindi, potenzialmente a un prezzo minore. Una buona notizia, mi pare, anche se mi sento in tutta coscienza di raccomandare a chiunque un po' di prudenza. Sito esterno ad Amazon significa anche niente garanzia di Amazon o reso Amazon , significa quindi dover prestare molta più attenzione a cosa si compra e, sopratutto a dove lo si acquista. Quindi, come sempre quando si naviga su internet, occhio a dove finite!

Comunque, per amore delle chiarezza, vorrei non mi fraintendeste, non cerco di dipingere Amazon o le grandi aziende come il male sceso sulla terra, lungi da me arrivare ad un tale livello di teoria del complotto e di mania di persecuzione. Trovo solo curioso leggere, la mattina, notizie nelle quali mi si parla di una qualche svolta del colosso delle vendite on line quando questa "svolta" non è poi tanto epocale. Lo so, probabilmente una notizia così tanto minore rispetto a tante altre non dovrebbe attirare poi più di tanto la mia attenzione ed è anche vero che non sia poi questo grande scandalo, anzi scandalo proprio non è, eppure trovo proprio curioso come ci sia una discrepanza quasi sempre visibile, ma mai evidenziata più di tanto, tra quello che è "giusto" e quello che è "legale", al punto che alcune leggi riescano solo parzialmente o, nel caso peggiore, apparentemente riportare una certa parità all'interno di alcune controversie tra due o più parti.  

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