La Mela

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I limiti non esistono

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Marzo 21, 2019
Il mio telefono ha insistentemente squillato tutta la mattinata, ma io non mi sono interessata a chi fosse perché non avrei potuto rispondere, ero all’università e non mi volevo distrarre.
 
una volta finita la lezione, scavo nella mia tipica borsa di Mary Poppins e con un po’ di fortuna, riesco a trovare il telefono , messaggi e telefonate non si contano ,i genitori di Andrea hanno provato a rintracciarmi in tutti i modi .. 
inizio a preoccuparmi seriamente , le nostre comunicazioni quotidiane avvengono tramite sms, cosa sono tutte queste telefonate ? Cosa può essere successo ? 
Provo a richiamare lei , non risponde ..
Poi provo con il papà, dopo un paio di tentativi mi risponde:
 
“ Fede dimmi che oggi pomeriggio non hai impegni !?” Ha una voce tremante che non dice nulla di buono ..
“ che cosa è successo ? Come sta Andrea? Domando con il timore di una risposta che possa non piacermi.
“ lui sta bene , mia moglie è ricoverata in ospedale , ha avuto una minaccia d’aborto , Andrea non riesce a stare troppo lontano dalla mamma e serve che tu venga con me in ospedale e lo intrattenga fino a stasera !”
 
Vomita senza respirare tutto l’accaduto e la relativa richiesta, come chi sa di chiedere qualcosa di realmente difficile da realizzare .
 
“ in ospedale?!? Ma come faremo !? Noi siamo decisamente troppo rumorosi quando giochiamo ..” sono seriamente preoccupata 
“ abbiamo una camera riservata , so di chiederti una cosa scocciante ..” 
 
questa volta davvero non sono certa di essere all’altezza delle aspettative ma una cosa è chiara : non ho assolutamente scelta!
 
“ va bene prendo qualche gioco a casa e vengo ..” 
 
Mentre provo a mettere giù la cornetta non smette di ringraziarmi ,
Una volta a casa rimpinzo la mia borsa di qualsiasi cosa mi passi sotto al naso, potrei intrattenere un centinaio di bambini scatenati con una certa tranquillità, ma non sono sicura che ad Andrea basteranno tutti questi giochi ...
Arrivo in ospedale nel primo pomeriggio, Andrea mi corre incontro con le sue manine svolazzanti 
 
“ Cecerica , sei qui !!” 
 
Si! Mi ha nuovamente cambiato identità , non sono più la farfalla e non sono neanche Federica...io sono Cecerica!!! 
lui ha deciso così e così sarà ! 
Entriamo in stanza con l entusiasmo di chi sta entrando in un parco giochi e passiamo un pomeriggio tanto bizzarro quanto ordinario ..lanciamo palloncini colorati dal balcone, creiamo omini di plastichina da schiacciare con le pantofole della sua mamma , diamo vita ad opere d’arte che “Picasso” fatti da parte, per abbellire la stanza e stanchi morti torniamo a casa per metterci a letto !
È andata bene la sua mamma e il suo papà sono più tranquilli e lui non sembra aver subito le conseguenze di questa spiacevole situazione .
Io inizio a pensare che Andrea faccia bene a me più di quanto io serva a lui , ogni giorno con lui è un limite mentale che supero senza accorgermene .
 
 
 



 
 
 
 

Un giorno speciale

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Marzo 03, 2019
Dopo settimane di attesa e di preparativi, è finalmente arrivato il giorno tanto atteso , è un giorno speciale, è il compleanno di Andrea !
 
Per giorni ci siamo adoperate ad organizzare tutto nei minimi dettagli: ogni angolo della casa, anche il più remoto, è addobbato a festa con ghirlande e palloncini , tutti i piani d appoggio della cucina e del salone sono gremiti di ogni genere di prelibatezza , la mamma di Andrea è una cuoca eccezionale ed essendo di origini brasiliane, conosce delle ricette buonissime di dolci che il suo piccolo principe adora .
 
Per giorni ci siamo adoperate nella distribuzione degli inviti a tutti gli amichetti di classe e del centro dove Andrea fa terapia , lei vuole che sia una festa alla portata di tutti, anche di chi, come il suo piccolo principe solitamente non partecipa, ha chiesto che non ci siano giochi molto caotici, che non si alzi la voce e soprattutto, che io sia accompagnata da qualcuno che si occupi del resto degli invitati, perché teme che il festeggiato non partecipi a nessuna delle attività in previsione, solitamente la confusione lo innervosisce e lo deconcentra .
 
Ho chiesto ad una delle amiche più fidate che ho di accompagnarmi in questa avventura , la mia amica Chiara ha già esperienza con le disabilità e non si lascerà intimorire da nulla.
 
Ho una valigia piena di giochi di ogni genere, dal face painting alle bolle di sapone, dai disegni da colorare ai birilli per il bowling, dai palloncini manipolabili ai trucchi di magia, siamo pronte a fronteggiare un esercito di folletti in festa !
Per l’occasione sono arrivati in città anche i nonni materni direttamente dal Brasile e sono adorabili!!!!
 
Sprigionano gioia di vivere e amore infinito verso questo nipote tanto atteso e così difficile da capire , Andrea li cerca, li abbraccia, li riconosce come un porto sicuro , oggi non manca nulla perché sia felice. 
Scocca l’ora “x” e la mamma di Andrea è in fibrillazione, teme che qualcosa vada storto,che lui reagisca male alla confusione, che gli invitati assistano alle sue stereotipie da emozione, 
 
“ andrà bene ! È una festa ci divertiremo !”
Mi guarda un po’ perplessa ..
 
A piccoli gruppetti iniziano ad arrivare gli invitati , Andrea li accoglie saltellando e svolazzando con le manine , è felice! 
Iniziamo subito a giocare al bowling e lui a sorpresa di tutti decide di partecipare, certo, dobbiamo seguirlo ogni tanto richiamarlo ma sta giocando con i suoi amici e per noi è una immensa vittoria, alla sua mamma brillano gli occhi, a me scoppia il cuore !
 
Arriva il momento della merenda e ci sediamo tutti in cerchio: una bimbetta bionda e riccioluta lo invita a sedersi accanto a lei , lui la ignora .. lei si alza, porta con se il suo piattino e si mette affianco a lui , Andrea la guarda e la abbraccia forte... fanno merenda tutti insieme , noi non ce lo aspettavamo, ma tutti i bimbi invitati lo cercano, lo coinvolgono e gli vogliono bene, Andrea è la mascotte della classe, i bambini non lo trattano in modo 
“diverso”, abbiamo tanto da imparare da loro!! Questa esperienza ci ha insegnato una bella lezione . 
 
La festa finisce con lo stesso entusiasmo con cui è iniziata , è stato un successo, siamo tutti esausti ma tanto tanto felici!

Le mani in pasta

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Febbraio 27, 2019
 
I nostri pomeriggi trascorrono tranquilli, tra le mille attività che cambiano ogni dieci minuti , stiamo lavorando molto anche su questo, Andrea ha un tasso di interesse verso quello che fa molto basso, è fin troppo difficile attirare la sua attenzione ma estremamente semplice perderla , così passiamo da un gioco ad un altro, senza avere neanche il tempo di appassionarci.
Non mi va di stressarlo troppo, lavora tanto durante il giorno: tra logopedia, psicomotricità, e scuola è sempre impegnato in qualcosa che gli porta tantissimo stress, anche se sono cose di fondamentale importanza per lui .. 
così devo inventarmi qualcosa per prolungare le nostre attività, per renderle più accattivanti possibile .. 
Andrea è estremamente goloso di dolci e biscotti, non smetterebbe mai di mangiarne, in verità mangerebbe solo quelli, gli zuccheri però non gli fanno benissimo, lo agitano e lo rendono nervoso, in particolare modo quelli delle merendine confezionate ..
ho un lampo di genio , forse un idea un po’ azzardata non so bene a cosa andrò incontro ma non ho validi motivi per non provare : 
 
“Andrea ti piacciono le torte ?” 
Mi guarda subito particolarmente interessato 
“ sì certo “
 
Le poche cose che dice, le dice per frasi fatte, ascoltate dai cartoni animati che segue in tv , ma di buono c’è che le sta imparando a contestualizzarle ..
“ la vorresti una torta ?” 
Non mi risponde ..
“ Andrea la torta la vorresti mangiare?” 
“ sì certo” , mi risponde come se gli stessi facendo la domanda con la risposta più ovvia al mondo ... mi irrita quando mi tratta con superiorità , ma ha le sue ragioni, che domande sono? 
“Allora prepariamo una torta”
 
La ragazza che è lì con noi e si occupa di tenere la casa in ordine, sbarra gli occhi 
“ no Fede non sai cosa combinerà , non è coordinato nei movimenti farà un disastro !!!” 
 
Non ho alcuna intenzione di rimangiarmi la proposta 
“ eh dopo metteremo in ordine noi, tranquilla “ 
 
Andrea non mi ha risposta, ma io l’ho preso come un silenzio assenso .
Ci spostiamo in cucina e inizio a fargli la lista degli ingredienti che ci occorreranno, mi guarda, gironzola per la cucina, lo blocco 
“ prima di tutto il grembiule da chef “, gli infilo un grembiulone colorato e lui ride,
 
Poi gli apro il frigo e ogni ingrediente devo ripeterglielo più volte prima che prenda in considerazione di prenderlo, lo seguo passo per passo, mi prende la farina , poi il lievito, poi le uova.. ma ne casca una e si arrabbia 
 
“ non fa niente ne metteremo uno in meno “ gli sorrido e mi mostra le sue meravigliose fossette 
“Ora dobbiamo mescolare gli ingredienti” gli prendo lo sbattitore e lo aiuto a girare , ogni tanto distoglie l’attenzione e si concentra su impercettibili particolari, per me invisibili, come una gocciolina che scorre lungo il cartone del latte, lo attiro a me raccontandogli di questa squisita torta che stiamo per infornare , parlo tantissimo quando sono con lui , faccio dei monologhi, mi faccio domande e mi rispondo, pur di riempire quei silenzi assordanti che riempiono spesso la stanza , lui, il più delle volte per esasperazione, ma mi risponde ! 
La torta è quasi pronta, abbiamo chiaramente fatto cadere di tutto c’è più impasto a terra sulle mensole della cucina e sul piano d’appoggio che nel recipiente ma tra me è lui non saprei ancora decifrare chi è quello più distratto e stralunato . 
L’impasto è pronto siamo stati impegnati un bel po a cucinare e questa attività lo ha fatto rimanere con me senza sentirsi frustrato dal impegno che ha dovuto dedicare , inforniamo !
Mentre aspettiamo che il capolavoro sia cotto ci godiamo un po’ di meritato riposo: divano e cartoni ! Attendiamo con ansia di fare gli assaggiatori e quando il momento arriva ci godiamo la più soddisfacente merenda di tutti i tempi : la NOSTRA torta !   

Linguaggio

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Febbraio 25, 2019
Dopo oltre un mese di conoscenza ormai tra me e Andrea si è creato un rapporto speciale , gestire i suoi momenti no in alcuni casi è estremamente frustrante per me ma anche io non sono sempre facile da gestire allo stesso modo per cui ci compensiamo perfettamente.
 
I nostri pomeriggi sono diventati di gioco educativo , il nostro primario obiettivo è spronare un po’ il linguaggio sono pochissime le parole che Andrea pronuncia e lo fa male ...
Lui non chiede se ha bisogno di qualcosa si fa capire a suo modo ma devi essere tu ad entrare nella sua realtà è comprenderlo , lui non si spinge fino a te per comunicare ...
 
Questo rende tutto più difficile , ci trascina in un abisso di sconforto ci fa sentire impotenti ..? Ovviamente no !
Andrea è un gran mangione , io devo conoscere bene tutti i suoi punti deboli per poter puntare su di essi ed ottenere ciò che voglio.. così gli faccio ripetere sillabe e paroline a raffica per ottenere i suoi amati “pan di stelle “ ed ogni volta che riusciamo ad aggiungere una parolina è “festa di piazza “ organizzo trenini e ballettini inneggianti si canta e si salta , lui si stanca e si annoia terribilmente di ripetere anche per ore la stessa parola ma quando alla fine riusciamo a pronunciarla, esulta con me come se avessimo vinto la coppa dei campioni mi abbraccia forte sorride con quelle sue fossette adorabili, quando però l’emozione è troppa devo interrompere i festeggiamenti per marginare le sue stereotipie ma ad ogni modo , ogni volta sento il peso della fatica che abbiamo fatto scivolare via.
 
Io non sono una terapista specializzata lui ne ha già abbastanza di figure professionali che lo seguono io sono la sua compagna di giochi ed insieme giochiamo ad imparare, lui si fida di me, insieme ci divertiamo, la mia borsa ha sempre qualcosa di interessante per lui ed io applico le indicazioni dei suoi terapisti alle nostre attività quotidiane e di gioco ,sono il ponte di congiunzione e la prima cosa che dobbiamo imparare è a comunicare allo stesso modo non devo essere io a capirlo deve essere lui a farsi capire da me.
 
Certe volte si innervosisce tantissimo, credo si sia accorto che anche quando non me lo chiede so cosa vuole ma non ci sono sempre io che gli leggo nel pensiero o comprendo le sue bizzarre movenze non ci sarà sempre la sua mamma deve imparare a comunicare anche con le persone superficiali e poco attente che può incontrare fuori dal suo rassicurante mondo 


 
 
 
 
 
 
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