Blog (163)
Ciao amici di Radio Camp Academy, oggi in Buongiorno Camp io e Simon vi abbiamo parlato di ansia. Ebbene si l'ansia può presentarsi in tutti i momenti della nostra vita.
Anche per un attore è così. Anche se più che ansia la chiamerei sana adrenalina, certo ci sono persone che sono proprio ansiose, ma per la maggior parte degli attori non penso sia così.
Personalmente quando è il giorno di uno spettacolo, per tutta la giornata io mi sento sempre abbastanza tranquillo e anche quando arrivo in teatro quella tranquillità continua. C'è un momento preciso in cui inizia a salire l'ansia, che ripeto si trasforma subito in adrenalina, quando arriva il Direttore di scena a dare i 15 minuti. In quell'istante come per magia inizia a scatenarsi dentro di te un turbinio di emozioni, perchè sai che tra non molto il sipario si aprirà e sarete tu, il tuo personaggio e il pubblico in sala. Dopo un pò il Direttore di scena darà i 5 minuti e a seguire il tanto agognato CHI E' DI SCENA?
Il sipario si apre, l'adrenalina sale, il pubblico è lì che ti aspetta. Entro non sono più io ma il mio personaggio dico la prima battuta arriva il primo applauso passa l'ansia e inizia la MAGIA!!!
Che bello il teatro!!!
Un vento forte, durante una giornata serena, può essere più distruttivo di un uragano durante un'allerta meteo di tre giorni. Il primo inaspettato coglie impreparato, lasciando ferite difficili da riparare, se non con tanto tempo e costanza. Il secondo arriva distruggendo ciò che già sai verrà travolto, mentre le cose più importanti sono al sicuro.
Naturalmente è una metafora dell'amore, o meglio di quando un amore finisce. Infatti, quando è improvvisa la fine per uno solo della coppia, questo ne risentirà per un bel po', un trauma difficile da risanare.
Pensi che tutto si possa risolvere chiarendo i propri limiti e problemi; mettendo a nudo i propri sentimenti; ricordando che l'amore si fortifica solo se prima si abbattono le pareti più deboli per poi ricostruirle più forti.
Ma di fronte ti ritrovi una persona insicura che ti ha rubato l'anima e la voglia di amare.
Finché qualcosa nella tua vita cambia e provi un sentimento forte per qualcuno, che, purtroppo, pensi non contraccambi... Non è certo, ma tu non hai il coraggio di dichiararti, perché quel dolore è ancora presente.
Vorresti che se ne andasse; vorresti che scomparisse; vorresti essere più forte. L'insicurezza ha colpito te e nessuno può aiutare!
Prenditi il tempo e non demordere, un giorno quell'ematoma svanirà per sempre!
Ciao a tutti, oggi vi voglio parlare di quanto faccia bene cantare (ho fatto anche la rima).
Lo spunto a dir la verità me lo ha dato inconsapevolmente il mio amico Dario.
Ieri stavamo chiacchierando del più e del meno e a un certo punto mi dice; Sai mio il mio bambino ha solo 3 anni e già canta. Questa cosa mi ha molto incuriosito ho fatto una ricerca e ho scoperto, che ogni volta, che un bambino canta, il suo corpo libera endorfine e si attivano diverse aree del suo cervello, le quali lo aiutano ad imparare qualcosa di nuovo o a rinforzare le conoscenze già apprese. Quindi succede davvero qualcosa di meraviglioso, anche perchè il poter cantare rende i bambini più felici.
Anche io da piccolo cantavo sempre. Ricordo che avevo una piccola chitarra, ogni mattina uscivo sul balcone di casa mia chiamavo la mia vicina e le cantavo sempre una canzone. Sapete quale? Spunta la luna dal monte di Pierangelo Beroli e i Tazenda e cantavo alla perfezione tutta la parte in sardo. avrò avuto penso quattro anni.
Ma il cantare non serve solo ai bambini anzi, Aiuta anche noi adulti soprattutto al giorno d'oggi dove si corre sempre e la vita è davvero frenetica. Cantare può regalare attimi di felicità e allora invece di pensare sempre ai problemi che attanagliano le nostre vite cantiamo più spesso e non solo sotto la doccia!!
La vita fa schifo!
Lo sento dire spesso. Ci si lamenta della sua imprevedibilità. Ma, sopratutto, ci si lamenta delle persone.
Ed ogni volta mi viene da chiedere cosa gli manca per renderla perfetta... Ed ogni volta ricevo sempre la stessa risposta:
Soldi!
Tutto colpa del materialismo dilagante di questa società?
Certo, ma questo è causato, a sua volta, della mancanza di felicità, che si colma con oggetti, a volte, futili.
Ma questa felicità perché manca?
Si vuol sapere troppo da me, povero essere umano che ha imparato ad amare l'imprevedibile vita.
Non dico di non odiare gli imprevisti, ma mi sfogo con l'altissimo e gli amici, arrabbiandomi e intavolando lunghi discorsi.
E poi?
Poi rifletto su quanto ognuno di noi abbia il potenziale per cambiare in meglio il mondo. Bisogna avere il coraggio di affrontare più e più volte le cadute su questo sentiero, così da imparare come superare le buce per poi sistemarle.
Nella vita le delusioni saranno sempre dietro l'angolo, ma è il dolore che fa apprezzare i momenti di gioia, conquistati dando sempre il meglio di sé, anche quando, ci sembra, nessuno lo meriti.
Il primo passo?
Ripetere più e più volte, di fronte allo specchio, in auto, a lavoro, nel tempo libero:
La vita è meravigliosa!
Ciao a tutti!
Chi mi conosce sa quale sia la mia fede calcistica. Per chi non lo sapesse, sono tifosissimo del Napoli…
Ciò che voglio condividere con voi non è il mio entusiasmo per il passaggio del turno in Europa League o la soddisfazione per la sconfitta della Juve contro l’Atletico (sinceramente preferisco gioire dei successi della mia squadra, anche se però un pochino ho goduto)!
Vorrei invece parlare con voi del linciaggio mediatico fatto nei confronti del Cholo Simeone, dopo aver “delicatamente” esultato, mettendosi le mani sul “pacco”…
Ecco, è vero, non è stato particolarmente galante, ma non ha insultato nessuno, ha semplicemente voluto comunicare, a modo SUO, ai SUOI tifosi che la SUA squadra ha gli attributi. D’altro canto, come dargli torto!?
Eppure i tifosi della Juve e parte della stampa italiana hanno attaccato duramente Simeone…
Personalmente ho trovato più sgradevole il gesto di Ronaldo, fuoriclasse indiscusso, che però in campo, frustrato, e insultato dai tifosi dell’Atletico ha alzato al cielo il braccio tenendo aperte le 5 dita, ad indicare il numero di Champions vinte.
I tifosi della Juve e i giornalisti italiani ricorderanno sicuramente il gesto di Mourinho quando portò la mano all’orecchio dopo aver battuto, con il Manchester, i bianconeri allo Stadium. Anche in quell’ occasione le critiche si sprecavano…
Per me tra i due gesti non c’è nessunissima differenza.
Non giudico, sono reazioni istintive di persone istintive.
Ma prima di ergersi a garanti del bon ton, bisognerebbe avere, quantomeno, un minimo di coerenza!
Esiste ancora quella gelosia morbosa da diventare dei casi patologici? Sì, esiste ancora.
By Simon Febbraio 22, 2019Esiste ancora quella gelosia morbosa da diventare dei casi patologici? Sì, esiste ancora.
Proprio ieri sera, in un locale mentre lavoravo ho assistito ad un caso patologico. Diciamo che la lite è stata causata da un mio gesto spensierato ma gentile nei confronti di una ragazza.
La tipa era con le amiche sul palco centrale a farsi dei selfie e tra uno scatto e l'altro se la ballavano e se la cantavano (vedi le mie stories Instagram). Cose solite di un serata in un locale. Cioè se non balli, non canti e non ti fai selfie, che cacchio vai a fare in un locale? A guardare gli altri che lo fanno e tu seduta sul divanetto? Che palle!
Comunque, aria di festa, gente che si diverte, c'è chi beve un drink e c'è chi invece sta lì contro la sua tipa che se la balla con le amiche e rompe i zebedei. Eravamo sul palco centrale, l'ho ripeto perché per salire sul palco c'erano degli scalini stretti e molto alti. Insomma per chi indossa dei tacchi alti è molto scomodo.
Quando è arrivato il momento di scendere, le ragazze (tutte), m'avevano chiesto di aiutarle a scendere. Non faccio il polemico. Le ho aiutate e basta… Ladies and gentlemen è qui che inizia lo show. Arriva il gelosone patologicamente cronico e molla uno schiaffo alla sua tipa. Bam! Mi giro. Sento che lei piange. Lui le urla contro perché si è fatta aiutare da me a scendere.
...già sento le vostre domande:
- e tu?
- Io?
Per sua fortuna gli ho mollato solo un destro…
Simon Murdock
Immaginate per un momento di non avere la possibilità di essere in contatto con chi volete in qualsiasi momento. Torniamo indietro di 10 anni. "Whattsapp" di colpo non esiste più. Ma ci pensate mai,da un lato, che liberazione sarebbe? Lo so, mi prenderete per pazza, adesso vi spiego cosa intendo. L'app "Whattsapp", che consente di essere in contatto con chi vuoi quando vuoi, è sicuramente la più grande invenzione dell'ultimo decennio. Ma non sta rendendo le cose troppo facili? Non avete anche voi l'impressione che nel concreto non siamo veramente così vicini?
Salvo casi di particolare distanza dove realmente risulta il modo migliore per restare in contatto, spesso ne abusiaono e lo usiamo come alibi per non fare una telefonata, ad esempio. O ancora per non andare a trovare un nostro amico che non vediamo da tempo di persona. Come se ci fossimo dimenticati come ci si relazionava prima di qesta grandissima rivoluzione. Chi aveva voglia di frequentare una persona o semplicemente sentiva la mancanza di qualcuno si presentava fisicaente dall'interessato, non mandava cuori virtuali. Mi piacerebbe che le persone riscoprissero questo, certo con l'aiuto di "Whattsapp", ma usato per cose meno importanti. Lo considero un contorno, un mezzo veloce per restare connessi con persone anche dall'altra parte del mondo, ma per le cose importanti, per chi è nell stessa città, esiste sempre la classica chiamata o ancora meglio un incontro. Questo fa la differnza e fa sentire apprezzati, fatemi sapere se la pensate come me.
Bacioniiiiiiiiiii.
Ciao a tutti!
Oggi ho letto che un maestro (supplente) è entrato in una classe e ha messo faccia al muro un bambino.
Il motivo? Il colore della pelle.
Questo stronzo si è giustificato dicendo di aver condotto un esperimento sociale.
Lo farei io un esperimento sociale, lo metterei in galera a vita!
Com' è possibile che una persona del genere arrivi ad insegnare!?
Com' è possibile che nel 2019 ci siano persone che crescono con questi (non) valori!?
Purtroppo è da un po’, che in Italia, sulla questione “migranti”e sulle differenze del colore della pelle si respira una brutta aria!
Non voglio ammorbarvi con le mie idee politiche, ma voglio condividere con voi alcune parole di qualche mese fa di Andrea Camilleri:
"Il consenso degli italiani alle posizioni più estremiste rivela il nostro lato peggiore, a cominciare dal razzismo. A novantatre anni, a un passo dalla morte, mi trovo a lasciare in eredità ai nipoti un paese che non mi aspettavo di lasciare. E per questa ragione sento di aver fallito come cittadino italiano".
P.S.: tutto questo non è razzismo, è follia!