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Quel fatidico giorno dell’anno sta arrivando. Non parlo di Natale o Capodanno ma di San Valentino. La festa degli innamorati coinvolge da sempre tante persone, è un modo per celebrare l’amore. Fino a qui tutto bene. Regali, “baci perugina”, chi più ne ha più ne metta. I fidanzati e le fidanzate si affannano per lasciare a bocca aperta il proprio partner organizzando tutto nei minimi dettagli. L’obiettivo è rendere una giornata come tante, speciale. Lo scopo è lasciare il segno nel cuore di qualcuno. Tutte nobili intenzioni fino a che non si scoprono gli altarini. Mi spiego meglio.
Quando due persone che stanno insieme non dovrebbero avere la necessità di una festa comandata per ritagliarsi del tempo per loro.
Ultimamente si tende a risolvere i problemi non parlandone. E’ sicuramente giusto “sdrammatizzare” facendo qualcosa di carino, ad esempio organizzando una cena fuori. L’intoppo sta nel tornare il giorno dopo alla solita “routine” e alle solite discussioni di sempre. Osservando molte coppie, sempre dall’esterno perché sia mai che mi fidanzassi, noto questo tipo di comportamento.
Trascurare la persona che amiamo nella quotidianità è facile se consideriamo la vita frenetica che tutti svolgiamo. Ci sembra quasi un obbligo dare attenzioni a qualcuno che non siamo noi stessi. A mio avviso non c’è niente di più sbagliato. L’altra parte della coppia, in questo caso quella trascurata, se ne accorge! Non serve dare il contentino, i nodi vengono al pettine. La spontaneità paga. Le discussioni vanno portate a termine e poi si può fare pace in qualsiasi modo si voglia. Contrariamente sarebbe un “cane che si morde la coda”, un continuo tornare alle stesse incomprensioni.
La vera vittoria è conquistarsi la fiducia e la stima del partner giorno per giorno.
Una storia d’amore va alimentata con le piccole attenzioni reciproche. I gesti valgono quanto le parole.
Si ricomincia a scrivere dopo tanto tempo! Beh, per chi non lo sapesse lo scrivere è la prima delle passioni del sottoscritto, quindi non è una novità. Stavolta, però, anziché riflettere su cose che avvengono ad altri, credo che presenterò un po’ una storia (che è poi quello che preferisco fare).
Dunque, quando si scrive qualcosa del genere sono due le cose da cui iniziare. Da una parte abbiamo il luogo in cui la nostra storia si svolge (nel nostro caso è una scuola); dall'altra bisognerebbe presentare i personaggi. Anche qui, però, una piccola parte del mio lavoro è già stata svolta da altri, temo! Per conoscere i “miei” personaggi infatti basterebbe non essere pigri e navigare un po’ sul sito da cui mi state leggendo. I personaggi di cui parlo infatti sono piuttosto conosciuti da queste parti!
Se spulciate un po’ tra i menù del sito della Camp Academy li troverete senza problemi nella sezione “Speaker”.
Nonostante ciò direi che un recap sia doveroso. Presentiamo prima i personaggi, quindi!
Alex. A proposito di “casinari”, Alex in questo senso è un veterano. Ho sempre trovato avesse un carattere completamente opposto al mio, eppure è spesso capace di accattivarsi le persone con il suo modo di fare. Non saprei come descriverlo meglio se non dicendo che probabilmente il mondo della comunicazione è veramente il suo ambiente, e lui ci si muove con una certa nonchalance. Come riconoscerlo? Beh, tranquilli! Basta un solo attimo in trasmissione per capire chi lui sia!
Dodo. L’ho sempre visto un po’ come l’adulto del gruppo, quello che scherza senza urtare la suscettibilità di nessuno e che cerca di essere il meno serio possibile quando è possibile. Trovo sia una persona riflessiva e anche profonda in alcuni ragionamenti, per quanto cerchi di darlo a vedere il meno possibile. È insomma il tipo a cui chiederei se avessi bisogno di sfogarmi in qualche modo. In più è la migliore spalla comica della Camp, che altro c’è da aggiungere?
La Mela. La voce più magnetica del nostro palinsesto, e questo direbbe tutto se non fosse che è anche la “Iron Lady” del gruppo. Decisa e ansiosa insieme qualche volta mi è sembrata una contraddizione vivente, ma questo probabilmente fa parte del suo fascino. È una delle persone della Camp che più mi incuriosisce perché ha sempre qualcosa da dire e quel qualcosa è ogni volta un punto di vista che, devo ammetterlo, io stesso non avevo considerato.
Lauretta. Il modo migliore che ho di descrivervi Lauretta è quello di considerarla un tifone in miniatura. Veloce sotto ogni punto di vista, è la persona che meno riuscirei ad immaginare triste in questo mondo. Certe volte, ascoltandola, penso quasi che faccia un incantesimo alle persone talmente forte da tenerle legate a lei dall’inizio alla fine del suo discorso. Se la Mela è la nostra Iron Lady, Lauretta è sicuramente la nostra Show Girl, e tanto basta per darvi un’idea di chi sia!
Paolino. E a proposito di show, ecco il nostro cordiale Paolino di quartiere. Che dire? Se fossi io a decidere, gli farei presentare praticamente ogni possibile spettacolo. Paolino è sia una persona che un personaggio, riesce ad essere sé stesso in qualunque circostanza, dal momento in cui calca un palco al momento in cui si unisce a una semplice tavolata. Lui è decisamente l’elegante presentatore del sabato sera della Camp.
Salvo. Se i momenti di risate che ho passato alla Camp avessero un nome, quello sarebbe il nome di Salvo. Il presentatore che si presenta con “Salve sono Salvo” dice praticamente tutto di sé in questo quasi degradante gioco di parole. Sentire la voce di Salvo in radio è la garanzia di un’ora di stacco da tutto. Al di là di quello che si potrebbe pensare ascoltandolo è un tipo di persona complessa da comprendere. Ha sempre detto di avere un piano in testa per se stesso e per il suo umorismo, il dramma è che non ho ancora capito se lui lo conosce!
Valentina. Credo che se non avessi conosciuto Valentina, molti dei miei ragionamenti degli ultimi mesi avrebbero preso derive pericolose. Non sono sicuro che lei se ne renda conto ma certe volte in un discorso appare quasi come la voce della ragione. Se sentite in radio una voce pacata e diretta, non potete sbagliare, quella è Valentina che vi ricorda che ragionare tra uno “sclero” e l’altro non fa che bene.
La Rossellaa. È l’ultimo acquisto del gruppo. Descrivere Rossella è quindi un po’ complicato per me. Probabilmente il modo migliore di farlo è dire che la sua è il tipo di voce capace di trasmettere pura energia. In certi casi sembra la sorella maggiore della nostra Lauretta nazionale, in certi altri sembra semplicemente la classica mamma di tutti. È un po’ inesperta, per ora, ma sono certo che sarà una grande sorpresa al momento giusto. Insomma, non so quando ascolterete la sua vera voce, ma quando succederà, credetemi, ve ne accorgerete!
Simon. E ultimo, ma non per importanza, Simon. Ci sono pochi modi per descrivere il biondo più conosciuto della Camp ma, se proprio dovessi, direi che è un po’ il nostro Diavolo Custode. Ciò che è sorprendente del suo carattere è la capacità che ha di conoscere tutti e di farsi conoscere da tutti. Si muove nella scuola come se fosse casa sua ed è anche la prima persona che incontrereste se ne varcaste la soglia. Se hai un problema lui lo risolve o, quanto meno, lo allontana da te per un po’. Riconoscerlo in radio è facile, basta seguire la voce che vi suggerisce: “È qui la festa?”.
Ecco le persone di cui andrò a scrivervi, di giorno in giorno. Questo sarà un modo per farmi (e farci) compagnia durante questa nostra lunga avventura. Siamo noi, questa è la nostra Camp, e spero di riuscire a raccontarla al meglio. In ogni caso, però, non dimenticate che, più della mia penna, vi diranno le nostre voci in radio, quindi Stay Tuned!
Perché alcune canzoni hanno successo? Perché molte canzoni passano in radio e altre no?
In questa settimana di sicuro è capitato anche a voi di dare giudizio alle canzoni in merito al 70° Festival di Sanremo (potevo scrivere semplicemente Sanremo 2020, ma ci tenevo a dirlo così :D ), e di certo siamo stati intasati da commenti e critiche sulle canzoni del festival.
Ho letto cose del tutto assurde per quanto riguarda la classica canzone sanremese o addirittura l'outfit scelto per cantare sul palco dell'Ariston. Insomma, i profili social sono improvvisamente diventati i giudici di X-Factor: tutti critici della musica.
Ma, perché le canzoni hanno successo?
La prima domanda da porsi è perché fare una canzone? Per essere famosi? Per sentirci dire che siamo bravi con una bella voce? NO! Le canzoni si fanno perché si ha qualcosa da dire al proprio pubblico e attraverso la musica, si trasmettono le proprie emozioni.
Nella discografia italiana, in linea massima le canzoni hanno questa struttura:
INTRO STRUMENTALE: annuncia l’inizio del brano e precede la voce cantata, serve ad attirare l’attenzione dello spettatore sul pezzo ed immergerlo nell’atmosfera del brano.
STROFA: con l’inizio della strofa entra la voce. Con la strofa il racconto della canzone inizia. La strofa si ripete una o due volte prima del ritornello e poi di nuovo dopo il ritornello.
RITORNELLO/INCISO è la parte più orecchiabile del pezzo, la parte più importante, il cuore della canzone; è la parte che si memorizza più facilmente, quella in cui si trovano le frasi chiave, è il cuore della canzone.
BRIDGE/ PONTE serve a collegare la strofa al ritornello. E’ quella parte, prima dell’ultimo ritornello, che lega la strofa al ritornello. Nel ponte la melodia è leggermente diversa dal resto della canzone.
PARTE STRUMENTALE è la parte in cui si eseguono gli assoli strumentali ed eventualmente può esserci qualche assolo vocale.
SPECIAL / SPECIALE è una parte a sé e spezza un po’ la tensione del brano. Dal punto di vista melodico e armonico è differente dal resto della canzone.
FINALE /CODA pone termine al pezzo e può essere strumentale, corale o può essere un assolo vocale e chiude la canzone. La chiusura può essere netta o sfumata.
Nel ritornello, nella parte più importante della canzone, per le frasi si usano le parole chiavi che terminano con A - E - I. In questo modo il pubblico memorizza con più facilità e di conseguenza, le radio hanno motivo di far passare il brano perché catturano l'attenzione degl'ascoltatori: VOLAREEE, AMORE, LA SCIMMIA NUDA BALLA... eccetera.
Nel prossimo blog,invece ti spiego come funziona la parte mediatica e perché.
by Simon
7 febbraio 2020, giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo o meglio dire Giornata mondiale contro i grandi leoni di tastiera, perchè il maggior numero di attacchi di bullismo si hanno tramite i social.
Il bullismo e il cyberbullismo sono la stessa cosa, complementari e paralleli perchè uno è un termine che ronza nelle nostre orecchie da una vita, l'altro termine invece ha una sola differenza, il cyber perchè anzichè essere fatto davanti e fatto attraverso una tastiera e a volte attraverso nomi fittizi, fake name. Il Target dei ragazzi, perchè si qui si parla di adolescenti, varia dai 12 a 16 anni, ad oggi il cyberbullismo è un fenomeno che va avanti molto più di quanto si creda ed il problema però principale è che tale caso non viene percepito facilmente da chi lo sta subendo ma anche da chi lo sta compiendo l'atto di bullismo, questo succede perchè in giovane età il tutto viene sdrammmatizzato ad un semplice.." Ti sto prendendo in giro, è un scherzo o anche fatte na risata" ma io risponderei, ma risate de che? Anche perchè da lì a poco si innesca un meccanisco perverso che non vede poi fine.
I social sono stati una grande aggiunta al nostro mondo e al nostro modo di fare ma come si sà, tutto ha un pro e tutto ha un contro perchè è proprio tramite un social che si può distruggere una reputazione di una persona, basta inviare su un gruppo qualsiasi di whatsapp o facebook un video di una caduta o di una ubriacatura e puff..è finita, tutti ridono, tutti ti puntano il dito, tutti iniziano a darti un nomignolo, il mio era LA MONGOLFIERA e questo solo perchè ero in carne rispetto a tutte le mie altre compagne di classe.
Il bullismo può sfuggire di mano, ma ad oggi c'è una luce infondo al tunnel, sono nati i social media coach ovvero dei docenti di educazione civica digitale che proprio in questo giorno hanno dato un messaggio che tutti dovrebbero leggere, " Rispondete con gentilezza e ironia, stordite i bulli perchè loro davanti alle loro stesse denigrazioni se ricevono uno scusa e un ringraziamento vanno in tilt"
A questo punto direi che la domanda sorge spontanea..
Voi porgereste mai l'altra guancia al vostro bullo?
Il 70simo Festival di Sanremo sta riscontrando molto successo. Una buona conduzione e la musica al centro del tutto sono gli ingredienti vincenti.
Ma un unico grande problema affligge chi segue con assiduità tutte le puntate: la loro lunghezza. Ogni puntata dura 4 ore, quindi la fame torna prepotente. In generale chi predilige il salato decide di mangiare le patatine in busta o il popcorn. Al contrario, chi desidera il dolce mangia biscotti, cioccolata o si fionda direttamente sulla fetta di pane con un crema spalmabile sopra.
Tutto sbagliato! Sono cibi che fanno male e favoriscono l’aumento di peso con i loro grassi e zuccheri in eccesso. Ma questo già lo sapete, solo che sono troppo buoni ed è difficile resistervi.
Tranquilli! Esistono snack sani da fare a casa per le sere lunghe in cui lo stomaco diventa rumoroso.
CECI CROCCANTI
La preparazione è un po’ lunga, ma la potete svolgere mentre fate altro.
Per prima cosa decidete quanti ceci volete mangiare. Successivamente cucinateli in acqua bollente. Appena saranno cotti dovete toglierli dalla pentola. Se rimane della crema potete conservarla per una pasta il giorno dopo. Altrimenti la lasciate insieme ai ceci.
Sistemate i legumi (con o senza crema) in una boule in cui li aggiusterete con sale, olio e erbe che più vi piacciono (se piace a voi e alle persone accanto a voi, dell’aglio tritato finemente ci sta benissimo).
Infine disponeteli su una teglia, precedentemente coperta con carta da forno. Infornate a 180° fin quando non diventano croccanti. Ecco che avrete un cibo salutare da sgranocchiare.
BENEFICI DEI CECI
- Sono una ricca fonte di proteine vegetali, quindi, al fine di assumere tutte le proteine necessarie per il nostro sostentamento, abbinarli, di solito con un cereale;
- Contengono molto ferro di origine vegetale (per assimilare quasi la totale quantità di ferro vegetale, condire i ceci con succo di limone).
- Ottimi per chi ha carenza di calcio;
- Grazie alle loro fibre, abbassano il colesterolo e aiutano l’intestino a svolgere il regolare lavoro;
- Ricchi di vitamina A e B;
- Aiutano la circolazione cardiaca;
- Pieni di fosforo e potassio
UN DOLCE CON POCHE CALORIE
Non dimentico gli amanti del dolce. Una ricetta facile per mangiare un cibo zuccherino durante le serate lunghe, compreso il festival della musica italiana e per il bringe watching.
Ingredienti necessari e principali sono le mele. Potete scegliere qualsiasi tipo, forma e sapore, naturalmente quelle consigliate sono le verdi. Tagliatele sottilissime, potete aiutarvi con una grattugia a lama singola. Dopo mettere il tutto in una boule e condire con cannella oppure vaniglia o altre spezie che più vi piacciono (per esempio, aggiungerci anche bacche oppure chiodi di garofano oppure zucchero di canna, in poche parole, date libera espressione alla vostra creatività)
Riporre le foglie di mela su una teglia con carta da forno. Infornare a 150° finché non si essiccano completamente.
Ecco a voi delle gustose chips di mela.
CONCLUSIONE
Cibo sano e gustoso per tutti i palati esiste, non è solo un’utopia. Un inizio per regolare la propria fame, di conseguenza il proprio stile di vita. Perché mangiare sano non significa perdere il sapore e la bontà del cibo
Tutti abbiamo dei sogni nel cassetto, delle aspirazioni e dei progetti, e se questi sì avverassero?
Tutti almeno una volta nella vita ci siamo posti questa domanda ma o per paura o per tempo ci si trova a fare altro e da questo poi la vita diventa un continuo rimorso.
C'è chi sogna di avere lusso e beni nella vita e c'è chi sogna invece di viverla semplicemente, BENE, come Paolo Palumbo che ieri 5 febbraio 2020 alla seconda puntata del 70esima edizione del Festival di Sanremo ha commosso tutti parlando della sua malattia e di come suo fratello Rosario gli sia vicino e di come ha capito quanto la vita sia importante. Il sogno di Paolo era di fare lo chef, voi invece lo avete un lavoro dei sogni?
Bene, perchè chi ha il desiderio di evadere e di andare a vivere da solo su un'isola deserta.. c'è il lavoro perfetto per voi! Senza dubbio non sarà un impegno divertente come chi ha inventato le ricette vegane ma comunque è un'idea.
Il lavoro è rivolto o ad una sola persona o ad una coppia di amici o fidanzati che dovranno rivestire il ruolo di custodi dell'isola di Great Blasket, località tutta irlandese, il contratto di lavoro sarà da aprile ad ottobre 2020, quindi si è ancora in tempo per candidarsi.
Si vivrà in un mondo quasi preistorico perchè la tecnologia lì non è ancora arrivata e quindi i telefonini verranno ricaricati con una turbina a vento, si dovrà vivere con animali selvatici e accendere fuochi come facevano gli uomini antici, bè quindi sarà come tornare indietro di tanti anni, ancora prima dei nostri amati nonni.
Chissà se mai qualcuno andrà in Irlanda e accetterrà questo tipo di lavoro, anche perchè il salario non è specificato quindi io direi..torniamo a sognare di fare l'astronauta, la ballerina, cantante, modella, fisica o come Paolo lo chef perchè come diceva Sigmund Freud,i sogni sono il motore dei desideri inconsci, quindi se sì desidera tanto qualcosa, testa dritta e alta e inseguiteli i sogni che tutto può succedere o come dice Paolo "Se vi dicono che i sogni non si realizzano sappiate che i limiti sono solo dentro di sè".
E’ la domanda più vecchia del mondo: “L’amore può nascere senza colpo di fulmine?’”. Me lo sono chiesta spesso e ho cambiato varie volte idea. Di base ritengo che l’attrazione fisica sia fondamentale. Ascolto, però, racconti di storie d’amore nate da amicizie consolidate e non posso fare a meno di esserne incuriosita.
Queste storie, molte volte, sono nate in epoche storiche diverse dalla nostra e non credo sia un caso. I social, oggi giorno, hanno preso il sopravvento anche sull’approccio nei confronti di una persona. Mi spiego meglio.
Quando vogliamo “adescare” qualcuno la prima cosa che facciamo è contattarlo/a su Instagram. In questo modo, non diamo tempo al carattere dell’altro di emergere. La conoscenza dal vivo, quella che un tempo prevaleva, permetteva di conoscersi realmente prima di intraprendere una conoscenza seria. Per questo motivo, spesso, ci si innamorava anche a distanza di tempo. Adesso è tutto diverso. Siamo “bombardati” dalla bellezza 24 ore su 24 e ciò ha fatto si che i nostri canoni siano cambiati. Vogliamo tutto e subito perché potenzialmente potremmo ottenerlo. Ci focalizziamo sulla bellezza esteriore e ci annoiamo facilmente. Non abbiamo più tempo di restare folgorati nel lungo periodo. Ecco perché, allo stato attuale, è più difficile trovare relazioni durature. Nonostante ciò, per fortuna, ci sono ancora persone che subiscono molto l’attrazione mentale. Quando si è coinvolti in questo senso, scatta la passione anche a livello fisico. Se una persona ti prende “di testa” ha vinto per sempre. Anche perché, può capitare, che il fuoco iniziale si spenga dopo poco quindi è fondamentale andare oltre. La chiave è impegnarsi a rendersi appetibili da entrambi i lati. Alla luce di ciò, sono arrivata a capire che, come spesso accade, la verità sta nel mezzo. Per stare insieme a qualcuno c’è bisogno di chimica, contrariamente anche un bacio sarebbe il peggiore degli incubi. Nei casi in cui non è questa la prima cosa che scatta, non bisogna arrendersi. Lasciamo che il tempo faccia il suo corso. E’ chiaro che se a distanze di mesi continua a colpirci solo la personalità della persona che stiamo frequentando, è meglio porsi delle domande. In breve, il colpo di fulmine e l’attrazione fatale possono anche non verificarsi immediatamente. Ciò non vuol dire che possa accadere dopo anni di frequentazione se i due interessati non cominciano, entrambi, a guardarsi con occhi diversi. Come si dice in questi casi “crederci sempre, arrendersi mai!”
Chi ha fatto uscire il cane fuori?
Una domanda ricorrente che ogni genitore ad un proprio figlio almeno una volta nella vita ha fatto, io bhè a questa domanda direi..
Direi mia madre perchè da quando abbiamo preso il cane è sempre stata lei che li ha portati fuori, sì LI HA perchè non mi bastava avere mica solo un cane, no no, ne ho ben 4!
Questo quindi porta una grande gioia in casa ma porta anche tanta tristezza quando si deve uscire di casa, anche solo per un servizio, loro iniziano a guardarci con gli occhi tristi e i musini umidi come se ci dicessero di non uscire, infatti, ho letto una notizia di un cane che è stato registrato da una telecamerina da i suoi padroni, volete sapere il risultato? Ha pianto tutto il tempo, povero cucciolo.
Da questa notizia allora una grande piattaforma musicale oggi conosciuta da tutti, Spotify, ha avuto l'idea di creare una Pet-list, ovvero che finalmente cani, gatti, uccellini e anche udite udite pesciolini potranno avere la loro colonna musicale, il passo è semplice poichè basterà inserire tutte le caratteristiche dell'animale in questione e il gioco è fatto.
La musica scelta varierà dalla più calma e rilassante alla più energica e vivace, insomma c'è nè per tutti i gusti direi, per quanto riguarda me credo che opterei per quella calma e rilassante sennò sai che disastri troverà mia mamma quando torna a casa!
DALL'AUSTRALIA IL METODO PER LA CARICA MATTUTINA: IL SUONO DELLA SVEGLIA DEVE ESSERE UNA MELODIA
By Paolino Febbraio 04, 2020
Iniziare al meglio la mattina diventa, spesso, causa di stress, quindi la stanchezza ritorna prepotente anche dopo le famose 8 ore di riposo. Per rimediare a questo malessere basterebbe stare attenti alla colazione e incominciare ad attivare il corpo con del sano allenamento (ovvio come la scoperta dell'acqua calda). Ma il tassello mancante per svegliarsi con grinta e carica è nascosto nella suoneria della sveglia che ci fa sobbalzare dal letto ogni mattino
LA STANCHEZZA DOPO LA SVEGLIA
La Rmit University dell’Australia ha condotto uno studio per definire se ci fosse un collegamento tra il suono che ci sveglia la mattina e la carica per affrontare la giornata. Questo studio nasce per combattere l’inerzia del sonno -lo stordimento che si prova appena svegli- che inficia sul rendimento dell’intera giornata. Infatti, secondo questi ricercatori, se ci si sveglia già stanchi le prestazioni fisiche e mentali subiscono un calo drastico fino alle successive quattro ore, quindi sul posto di lavoro questa situazione potrebbe provocare parecchi problemi.
LA SVEGLIA MELODICA
La soluzione a questo problema è racchiusa nella melodia che scegliamo per la nostra sveglia. Infatti un tono forte e allarmante peggiorano la vigilanza, al contrario dei suoni melodici. Inoltre i ricercatori affermano che questo studio è solo all’inizio e bisogna capire con precisione la combinazione tra melodia e carica mattutina perché le conseguenze sulla vita di tutti i giorni potrebbero essere importanti.
IL CONSIGLIO DEGLI ESPERTI
Nella loro ricerca riportata completamente sulla rivista Plos One, inoltre, hanno coinvolto 50 persone tramite un sondaggio online progettato appositamente. In questo i partecipanti dovevano registrare il suono usato per la sveglia e poi rispondere a domande che ne valutavano la loro prontezza. Unendo queste informazioni ai loro precedenti dati, sono riusciti a trovare due canzoni che darebbero la giusta sveglia:
- “Good vibrations” dei Beach Boys;
- “Close to me” dei Cure.
CONCLUSIONI
Dopo una sveglia così grintosa, quindi, si avranno molte energie, che dovranno essere mantenute con una bella colazione sostanziosa, che non comprende il cornetto e il cappuccino. Ma si compone di un pasto completo:
- una parte salata (frittata di albumi oppure tonno o un salume magro);
- una parte più dolce con uno yoghurt (preferibilmente con una bassa percentuale di grassi) e marmellata magra oppure cereali integrali (compreso un muesli ricco di fibre e povero di zuccheri).
Se, però, si decide di fare un po’ di attività fisica dopo essersi alzati, fare dei piccoli cambiamenti alla colazione:
- Mangiare in quantità più abbondanti la parte salata prima dell’allenamento;
- Mangiare dopo la parte dolce, in particolare lo yoghurt con frutta secca.
Infine, prima di iniziare a lavoro, bere il tanto agognato caffè, che accelera il metabolismo. Ma che ne sia solo uno per tutta la giornata!
Ciao a tutti amici di Radio Camp Academy.
Sicuramente vi sarete chiesti: Ma Dodo che fine ha fatto? (lo so benissimo che questa domanda non ve la siete mai posta, ma a me piace pensarlo)
Volete saperlo? No? E io ve lo dico lo stesso. In questo periodo c'è una cosa che mi da il tormento e prende il nome di ANSIA.
Scientificamente i sintomi dell'ansia sono i seguenti:
TACHICARDIA
SUDORAZIONE ECCESSIVA ( e non invidio chi sente la puzza)
NODO ALLA GOLA
VERTIGINI (che non è la voglia di volare come dice Jovanotti, ma proprio paura di cadere)
Ebbene udite udite io li ho tutti. Ho vinto qualche cosa? No? E allora è proprio sfiga.
Ora sicuramente la domanda sorge spontanea: Ma perchè ci stai dicendo tutto questo? Non lo so e questa cosa mi mette ANSIAAAAAAA!!!!